Il gender. Una questione politica e culturale di Marguerite Peeters. Un libro per combattere gli indottrinamenti a una perversa anticultura, attuati nelle scuole

14.02.2016 14:59

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di Cristina Siccardi  - fonte Riscossa Cristiana

Il 2 febbraio u.s. Monica Cirinnà ha pubblicato sul suo sito l’intervento che ha tenuto in Senato sul DDL delle unioni civili e come nota introduttiva ha citato Ettore Scola, il regista recentemente scomparso: «Bisogna credere ai miracoli, soprattutto quelli fatti dall’uomo, impegnarsi perché i sogni e le utopie si realizzino». Loro, i miscredenti e i nemici delle leggi di Dio, parlano di miracoli… si appropriano del linguaggio cristiano per avanzare leggi contrarie alla morale naturale e al Diritto di Dio.

Così ha iniziato il suo discorso Monica Cirinnà:

«Onorevoli colleghi, onorevoli colleghe. È molto difficile per me raccontare in pochi minuti la straordinaria avventura che mi è capitato di vivere in questi due anni di lavoro sul testo di cui discutiamo oggi, è difficile perché più che di questioni di diritto e di giurisprudenza, nazionale ed internazionale, vorrei tentare di comunicarvi le emozioni che ho provato girando l’Italia, da Aosta a Barletta, incontrando centinaia di persone: coppie, famiglie, militanti di tutti i partiti, attivisti Lgbti, tutti cittadini interessati a cambiare questo paese.

 Ciò che appare ormai chiaro agli italiani è che il contrario della parola discriminazione è uguaglianza. Ma attenzione questa non è ideologia ma semplicemente giustizia! tenetelo a mente colleghi quando dovremo discutere gli emendamenti, ogniqualvolta sarà violato il principio di uguaglianza avremo prodotto una discriminazione e ci esporremo al vaglio di ragionevolezza della corte costituzionale.Un diritto può essere riconosciuto o negato: è su questo che si esprimono giuristi e magistrati, poiché i diritti incidono sull’ordine costituito . Se un diritto è riconosciuto senza limiti costrittivi ad alcuni e ingiustamente negato ad altri c’è discriminazione !» (https://www.monicacirinna.it/cms/senato-della-repubblica/dichiarazione-al-senato-unioni-civili.html ).

«…non è ideologia ma semplicemente giustizia!», excusatio non petita accusatio manifesta: chiunque si avvede che dietro questa legge esiste un’ideologia dittatoriale, che lava i cervelli fin dalla più tenera età. In Italia, a partire dal 2014, erano stati pubblicati libri per gli insegnanti di scuola al fine di indottrinare gli scolari. Si tratta di tre libretti della nuova strategia nazionale anti omofobia, affidata per decreto del governo Letta a 29 associazioni del mondo Lgbt e finanziata dai contribuenti con 10 milioni di euro (clicca qui e qui). I libri propongono concetti identici, adattati ai diversi gradi di scuola: elementare, superiore, media. Sotto il generico titolo Educare alla diversità nella scuola, l’obiettivo è stato ed è quello di diffondere l’idea che omosessuali si nasce, così come si nasce uomini o donne. Questi progressisti sono gli stessi che si stracciano le vesti di fronte agli indottrinamenti che avvenivano nelle scuole della Germania nazista, per poi utilizzare gli stessi sistemi “pedagogici” al fine di diffondere la loro perversa anticultura.

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zzzzpeetersPer denunciare questa nuova ideologia contro l’uomo (e, dunque, contro Dio) ricordiamo che Marguerite Peeters, consulente al Pontificio Consiglio della Cultura, ha scritto un libro molto interessante per le Edizioni San Paolo (2014), Il gender. Una questione politica e culturale.

«Grazie: questa è la prima parola che è uscita dal mio cuore ed è affiorata sulle mie labbra leggendo questo libro», ha scritto il Cardinale Robert Sarah nella prefazione al testo, «Marguerite A. Peeters ci offre un’analisi calma, precisa e rigorosa dell’ideologia gender, osservandone le origini, lo sviluppo in Occidente e le ambizioni normative mondiali. Secondo l’ideologia gender non esiste una differenza ontologica tra uomo e donna. L’identità maschile o femminile non sarebbe insita nella natura, nella realtà, ma sarebbe unicamente da attribuire alla cultura. Questo libro mette in luce la gravità dell’errore che i Paesi occidentali commettono quando passano dal rispetto dovuto alla dignità e ai diritti inalienabili di ciascun individuo, qualunque sia la sua condizione, all’istituzionalizzazione di politiche e costumi avversi al matrimonio e alla famiglia».

Qualche tempo, prima del Pontificato di Francesco, si parlava di valori e principi non negoziabili. Sebbene questo concetto sia passato di “moda”, anche in ambito papale, (tanto che il recente e di ampia eco Family Day in difesa della famiglia e dei bambini non ha trovato spazio – neppure una parola – sulla prima pagina de «L’Osservatore Romano», cosa che non è accaduta per nessun’altra testata italiana), la non negoziabilità dei fondamenti dell’esistenza, grazie ad una vasta produzione editoriale ed un’altrettanto vasta reazione su siti Internet e blog, emerge fra l’opinione pubblica, quella che non si piega silentemente di fronte all’aggressività dell’ideologia gender. Ma il democraticismo dei dialoganti progressisti non vuole saperne…

Marguerite Peeters, nel libro segnalato, si muove attraverso dichiarazioni, pubblicazioni e iniziative delle maggiori istituzioni internazionali e di alcuni influenti personaggi, riassumendo i tratti distintivi dell’etica postmoderna, prodotta da una cultura occidentale sostanzialmente monolitica, dinanzi alla quale sembrano soccombere le culture identitarie e, in particolare, il Cristianesimo. La distinzione biologica dei sessi e la famiglia tradizionale, messe in discussione da assunti filosofici, da analisi sociologiche e da iniziative politiche, sono oggetto da sorpassare per raggiungere un’uguaglianza – dal marchio prettamente femminista – di diritti fra i sessi, ma anche di interscambiabilità dei ruoli familiari e personali, al di là della naturale distinzione fra maschi e femmine. Tutto questo è fabbricato da un’ideologia di stampo universitario che si riversa sull’etica collettiva e che trova la diffusione e il suo megafono negli organi della comunicazione di massa.

È molto importante documentarsi per essere preparati e per combattere una cultura che sta invadendo con le sue menzogne diaboliche (attraverso tutti i mezzi possibili) la nostra vita e quella dei nostri figli e nipoti. Basti dire che in questi ultimi giorni è iniziata una campagna di incredibili proporzioni su Internet. Non soltanto vengono attaccati i siti web (hackerati o bloccati) che sono collegati al Family Day o che hanno preso posizione contro il disegno di legge, ma è sufficiente connettersi, per esempio, sui siti più frequentati dagli studenti (per esempio, fra i tanti, studenti.it) perché, all’improvviso, appaiano delle mascherine per votare a favore delle unioni civili e fra omosessuali (rivolgendosi quindi anche e direttamente ai minorenni); perché appaiano schede sondaggistiche pro Cirinnà, e basta collegarsi a qualche sito che riprenda trionfalmente i discorsi della stessa Cirinnà per vedersi comparire, per esempio, «Connettiti a Gay.it su Facebook! Insieme siamo più forti». Le dittature sono sempre finite, ma perché abbiano vita breve è indispensabile conoscerle, difendersi, reagire e applicare con determinazione il Vangelo.

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